giovedì 25 giugno 2009

Come mangiare più torta?

Mi mamma quando sono a casa è tutta contenta di farmi trovare tutto pronto per pranzo e cena: "Si sta meglio vero a non cucinare?". "Si mamma, anche se poi non è così spiacevole farsi da mangiare qualcosa di buono mentre i coinquilini aprono scatolette direttamente dentro al piatto". "Hai ragione, caro, la sofferenza altrui molte volte è l'ingrediente segreto del buon mangiare".

Un po' come guardare il telegiornale a tavola con il sadico gusto di chi cerca la gente che soffre, in ordine:

1. Guerra in Paese molto remoto (forse immaginario)
2. Calamità naturale causata da un violento peto (forse di Dio)
3. Saldi del dopo Natale

Oppure è piacevole far da mangiare ad una ragazza, in particolare frittata con contorno di patate al forno. Piatto sublime. La prima volta che la inviti è tutta contenta e meravigliata delle tue poliedriche capacità (l'altra è riparare freni della bicicletta non a forcella). La seconda volta che la inviti e ritrova la frittata con patate al forno cerca di ricordarsi se è capitata a casa vostra lo stesso giorno della settimana.
La terza volta guarda sospetta dentro al frigo mentre lo apri furtivamente: "Ma tu non mangi altro?".
La quarta volta, o quella che sarebbe stata la quarta volta, si fa negare al telefono da un uomo con barba (cosa parecchio sospetta con i cellulari) ed esce a baciarsi con un bell'impiegato di seconda fascia del Mac Donald.

Per ovviare alla vostra incapacità di preparare nuove pietanze, invitate ogni volta una ragazza diversa.

Quando qualcuno mi porta una torta in appartamento e non sono l'unico a doverla condividere, addentando la prima fetta inizio ad osservare quello che stimo essere il mio maggior concorrente all'azzanno.

Lo guardo mentre mastica, poi scendo con lo sguardo fino alla sua pancia. Repentino lo guardo ancora negli occhi. Nel mentre (lui se ne è accorto, è già a disagio) inizio piano a portarmi una mano alla pancia e la gratto noncurante. Facendo ciò osservo nuovamente la pancia dell'avversario.

Il gioco è fatto. Vedo lui che inizia prima a prendere morsi più piccoli, poi cambia stanza per finire la torta in tutta fretta, beve due bicchieri d'acqua e se ne fugge in camera, probabilmente a piangere mentre prova a fare flessioni.

Risultato: la restante torta è praticamente tutta mia. Se provate voi stessi il soggetto in questione potrebbe per prima cosa arrivare a sottolinearvi: "Guarda che ho portato la torta per tutti, mangiala pure!" E magari ve lo dice proprio mentre la state tagliando. Successivamente porgervi fette di torta alla fine del vostro pasto (gesto di gentilezza inusuale dato che solitamente ci si da reciproche mestolate sul naso). In casi estremi potrebbe giungere a voi il patetico lamento del "Per piacere mangiatela tutta! Finiscila! Che Dio abbia pietà di me. E della mia pancia".

Tale tecnica di sopravvivenza deriva dall'uomo preistorico, la quale è stata appresa fin dalle sue origini da scimmia (cioè da fango o costola per chi sia cristiano).
"Buga, buga, quella banana ti va tutta sui fianchi!"
"Buga, buga, in effetti sono pieno, mi sono lussato una spalla per raccoglierla, ma finiscila pure te, non ne voglio più"
"Buga, se insisti"
"Buga"
Spirito dei tempi. L'eterno iniziare va bene per chi non sa fare il medio gioco?