lunedì 23 febbraio 2009

La pulizia perfetta

Una volta a settimana si pulisce casa. Ma in realtà non sempre, perché ci si dimentica, si deve studiare, ci sono tette e culi in televisione e per rispetto li si sta cordialmente a guardare. Poi c’è la wireless rubata dai vicini e le ragazze dentro i siti fanno fatica a tenere addosso i vestiti.
Allora praticamente non si lava casa da uno o due mesi, ma per voi e per gli amici non sembra esser mai un problema.

Avete saputo che una ragazza vi deve venire a trovare? È giovedì e arriverà martedì dopo. La ragazza si fa premura di informarvi (una telefonata, una mail, un sms, un telegramma cantato) che è allergica alla polvere, agli acari, ai capelli caduti per terra e al non farsi la doccia per una settimana. In presenza di polvere, acari o capelli caduti avrà attacchi di asma che causano mal di testa, assenza di desiderio sessuale e altri attacchi di asma in un circolo vizioso.

Avete sei giorni per pulire almeno la vostra stanza, potete tranquillamente fare con comodo.

È martedì, avete fatto con comodo: potevate pulire un po’ ogni giorno ma c’erano sempre quei culi e quelle tette...
Arriva tra due ore. Controllate l'armadietto dei detersivi: spray verde per pulire il forno e tavoletta deodorante per il wc. I detersivi per pavimenti si riconoscono perché hanno un profilo più sensuale.
Vi sentite spacciati? Leggete oltre!

Lavare la camera
Prendete una scopa. È quella cosa con il manico, non vibra e ha delle setole alla fine. Si, quello ha le setole ma è uno spazzolino. No, quello non è uno spazzolino nonostante vibri. Ok, quella è la scopa. Attaccato in fondo vi è un gatto del vicino. Prendete la scopa e mettetela dentro la doccia, aprite l’acqua e bagnate la scopa. Passatela umida per la stanza: raccoglierà tutta la polvere come se aveste prima spazzato e poi passato lo straccio: queste cose non le dicono mica in televisione, le tengono semplicemente per loro.
Buttate via la scopa prima che vi scoprano gli altri. Risultato garantito.

Per togliere la polvere dai mobili utilizzate l’asciugacapelli. Serve per togliere almeno un paio di settimane di sedimentazione di polvere. Le particelle di polvere volano tutte nell'aria ma per ricadere totalmente impiegano almeno una decina di ore, senza contare quelle che vengono inalate dai vostri polmoni e che si sottraggono quindi al bilancio totale della polvere. Più ne respirate meno ritornerà sui mobili. Chiamate perciò i coinquilini in camera con un pretesto.

Lavare il bagno
Tubo della doccia con acqua bollente. La passate su tutti i sanitari. Il bagno ovviamente si allaga quindi fate defluire l’acqua giù per le scale. Le urla dei vicini non sono un problema. Parlano una strana lingua apparentemente senza parole. I sanitari vanno asciugati con gli strappi di carta igienica. La carta da giornale non va bene in quanto macchia con l’inchiostro. Fidatevi.

Lavare la cucina
Partita persa in partenza. Stordirete la donna con il vostro potere sessuale e non penserà al cibo.

In generale la filosofia è pulire dove si può vedere lo sporco. Dove non si vede lo sporco, una scopa che spazza non pulisce.

Lei deve arrivare di sera. Guadagnate la stazione con 5 minuti di anticipo e sorridete. No, quello è il pene non un sorriso. Presentatele una casa con poche luci: effetto romantico e non si vede lo sporco.

Fate pero’ attenzione alle domande a trabocchetto che potrebbero rovinare tutto:
- "Tesoro, per lavare hai utilizzato il benzio-metil-sgrassatore della Sprattex?"
- "Conigliuccia, si certo è il migliore sul mercato."
- "Quello con vitamina D, o quello senza?"
- "Mmmmm, con?!"
- "Posso vedere il flacone?"
- "No, l'ho utilizzato tutto, va via come il pane."

L'avete fatta franca anche questa volta, siete i soliti scaltri! Se ne sta per andare e voi volete gioire con lei sbeffeggiandola, ma questa volta senza sesso. Entrate in camera, lei è sdraiata sul letto: “Sai Carla, non te ne eri accorta, ma ho lavato male da cani! Visto che non sei stata male con gli acari? Carla? Carla...”

Non respira più?
Prendete un sacco nero e una scopa bagnata...

martedì 10 febbraio 2009

Uno otto due

In settimana si è festeggiato il compleanno della coinquilina che viene dalla Germania. Io adoro i compleanni, perché sono fatto così, sono una persona che ama le candeline, le canzoni di auguri e i regali. Poi si sta assieme a tanta gente e si ride e si scherza e si sorride un sacco. Il cibo mi piace e i bicchieri sono simpatici.
In particolare questa volta mi è piaciuto più di tutti, perché un sacco di amiche tedesche sono venute a farle visita. Io mi sono ritrovato la cucina piena di splendide ragazze che preparavano da mangiare. Sono arrivato in anticipo a casa rispetto agli invitati, mi siedo e le guardo che si aggirano con piatti e zucchine tra la sala e i fornelli. Il paradiso divenuto dimora cittadina. Tutte bellissime e non so veramente che dire.

Una è alta un metro e ottantadue centimetri, in Germania come in Italia. Praticamente una linea, un tratto di carboncino che parte dalla terra, arriva con anse e promontori fino al cielo, sopra le nuvole, fa due giri intorno ai cherubini, dice ‘Ciao’ a San Pietro, e ritorna a Terra. Io sono li che la aspetto. Uno e ottantadue senza tacchi. Una sorta di musa di una razza superiore, che mi guarda dall'alto al basso, una superdonna protesa verso l'Empireo.

Ora ogni donna non sarà più la stessa, non la guarderò con gli stessi occhi: questa qui è uscita dalla pagine pieghevoli profumate delle riviste di moda da sala da aspetto, per diventare carne e capelli e occhi lassù in alto. Non riesco a dialogare con lei, parlo solo superficialmente della sua altezza. Ma le parole si perdono e si confondono nel raggiungerla. Onestamente non credo mi stesse veramente sentendo.

Mi incute timore la Signora Gigantessa. Non posso parlarne con la gente in giro. Ho visto in internet (ma di questa roba parlerò in separata sede) che un mio amico (leggi conoscente di tanto tempo fa quando non ero ancora così figo e bello) attualmente ha una moglie e tre figli, o tre mogli e un figlio di tre anni. Roba del genere che non ho ancora totalmente chiara per una questione di mentalità sbagliata. Non ne posso certamente parlare con lui, cosa mai gli potrei confessare al telefono? "Senti, si io tutto bene, ma sai c’è un a ragazza di un metro e ottantadue, si, senza scarpe, che non finisce più, le sue gambe sono come Gesù, si, hai capito bene Gesù, e in più c'è il peccato ma nessuno te ne fa una colpa."
E lui cosa mi risponderebbe? "O cielo, abbandono la famiglia! Sicuro, uno e ottantadue?" - "Si" - "Ok, mollo tutto".

No, non ne posso certamente parlare con la gente, non capirebbe. Quella ragazza poi mi mangia. E' alta, uno e ottantadue. Senza scarpe, nuda.