martedì 23 novembre 2010

Widget

Un mio amico che aveva del tempo libero visto che la notte non dorme tanto ha creato questo widget che ne caso abbiate un Mac scariate da qui e vi permette di vedere i miei post.


Non mi è ben chiaro perché dobbiate mai fare una cosa del genere al posto di collegarvi al mio sito, ma magari voi siete gente fatta così e non vi biasimo.




giovedì 11 novembre 2010

Muro

Mi sembra che ci sia uno di quei muri invisibili, quei fottutissimi muri invisibili che rappresenterebbe un mimo da strada drogato che non si è nemmeno mai riuscito ad iscrivere al Dams talmente il peso del suo anticonformismo gli impedisca di firmare un documento o tantomeno pagare delle tasse.

Il mimo con le sue mani, senza guanti, finge di toccare il bordo del muro, finge di aggrapparsi al muro mentre invece si sta ergendo sulle punte dei piedi. Finge di sentire la superficie del muro tenendo le mani belle spalancate con i palmi rivolti allo spettatore. Finge che questo muro non si oltrepassi e ci suggerisce la massiccia fisicità della costruzione: preme contro ma il muro resta lì; la finta contrazione dei suoi muscoli e l'espressione facciale simulano l'impossibile sforzo di spostare il muro che non c'è.

E magari altre tre pareti si aggiungono al singolo muro e lui è schiacciato dentro, all'interno di un misero metro quadrato, un metro di lunghezza, un metro di profondità. Tenta di respingere le pareti che collassano addosso a lui, ma lo sforzo è immane, il muro resta lì, lui stretto tra le quattro pareti.

E invece il muro non c'è, io sono qui e tu sei lì, dall'altra parte, fingiamo di credere che ci sia.

martedì 2 novembre 2010

Abbandonate tutto

"Quasi quasi mollo tutto e apro un chioschetto di piadine in una isoletta nel pacifico!"

Fallo! Telefona al tuo capo, o forse basta anche all'amministrazione e comunica che stai per mollare tutto, senza preavviso, domani stesso. Anzi oggi, oggi parti e domani non sarai già più al lavoro a timbrare il cartellino in corridoio. Ho chiamato io, vai tranquillo; gli ho anche parlato di quel posto dove dovevano mettersi le loro patch.

Ti aiuto io a fare le valige, tanto ti servono giusto due braghini estivi e qualche camicia con tanti fiori azzurri e verdi. Te la sto piegando io non ti preoccupare, ti prendo anche le infradito con lo strappo, tu intanto acquista i biglietti su internet con la carta di credito, tanto anche se andrai in rosso sarà l'ultimo acquisto che farai: si cambia vita, non sei contento? Non fare il micragnoso con le low cost, mica stai andando in Spagna per l'erasmus.

Qui la valigia è pronta, tieni il cellulare. Non hai credito? Dio Santo, ma avevi un lavoro o facevi finta? Tieni usa il mio. Sì, chiama i tuoi. Ti dico, chiamali ora a casa prima che vadano al Bingo.

"Ciao mamma... si ciao... no niente... sì... volevo dirti... sì ho capito... sì... ma un attimo ascolta... Parto."

Taglia corto, devi chiamare la tua morosa. No, assolutamente, lei non parte con te, la cosa mi pareva fosse chiara. Ma non dicevi sempre che ti toglieva l'ossigeno? Ecco questa è l'occasione giusta. L'hai salutata? Gridava? Sai le donne come sono fatte, le passerà.
Ottimo, scendiamo, ti accompagno io all'aeroporto. A che ora hai l'aereo? Domani?!? Dai, su, andiamo ora, ti compri un paio di giornali e qualche rivista e vedrai che il tempo passa in fretta.
Dobbiamo anche passare dalla banca, ritiri tutto quello che hai. Ti ho già riempito la valigia rossa di farina e strutto. Sai vero come si fanno le piadine?

Tranquillo andrà tutto bene, vita nuova, sai che bello il mare, il sole, le ragazze indigene. Addio ufficio, giacca, i capi, le pause caffè, i pranzi di lavoro. Sole e mare.
Poi quando sei la mi scrivi, magari un giorno abbandono anche io tutto e ti raggiungo, sarebbe bellissimo. Finalmente liberi. Ciao.