mercoledì 27 aprile 2011

Occhiaperti.net

Fidarsi del proprio giudizio è come spingere una barca a vela con un ventilatore a bordo
"Nasci analfabeta", qui sul loro sito.

giovedì 14 aprile 2011

Carlo

Quando vedo una persona buona sono preoccupato che morirà presto. Anche mia madre la pensa allo stesso modo. Vedi questi ragazzi bravi, che non si drogano, che non dicono bestemmie, lavorano sodo per ottenere risultati e non fanno battute sessiste; poi lasci passare qualche tempo e hanno una loro foto a colori da staccare su un manifesto funebre fatto dagli amici. E inoltre sono sempre pieni di amici.

Ovviamente questa considerazione nasce dal classico romanzo, favola o film televisivo dove c'è il buono che si sacrifica a favore di qualcosa di più grande di lui e comunque suo malgrado è sempre colpito da disgrazie strappalacrime. Il buono alla fine, dopo mille difficoltà raggiunge il traguardo che all'inizio della storia ci pareva, ingenuamente, irraggiungibile, oppure semplicemente muore, ma trasmettendoci un qualche messaggio. Se il protagonista ha la tessera fedeltà di una qualche religione che spera che quello che non c'è sia meglio di quello che c'è, andrà comunque a finire nel paradiso con le nuvole, le chitarre, il caffè sempre fumante e tutti gli avi morti ringiovaniti che giocano a volano con vestiti color pastello.

"Dai" - gli fanno gesti da lontano - "vieni a giocare con noi, c'è sempre posto in squadra."
"No, vengo dopo, ora devo insegnare a Billy a credere in se stesso."

Come si identificano le persone "buone"? Le persone buone fanno cose per gli altri e il motivo ti sembra di non comprenderlo. Solitamente suonano uno strumento cordofono con accordi che ti riempiono il cuore e guidano moto con i capelli lunghi, ma ben tagliati, al vento.

Ovviamente nella vita reale non esistono i buoni, i cattivi, gli stupidi o i geni, ma una massa di gente che è sovrapposizione lineare di tutte i difetti e qualità elencabili; però per comodità le persone dobbiamo incasellarle altrimenti per giudicare qualcuno dovremmo seguirlo per un'intera vita sprecando (ancora di più) la nostra. I buoni ad esempio solitamente sorridono affabilmente


I geni hanno capelli arruffati e non badano al modo di vestire o alle convenzioni sociali


Dimostrare questa teoria seguendo un telefilm risulta abbastanza scorretto, in quanto anche il miglior sceneggiatore è influenzato dalle sue idee. Quindi un esempio pratico che sto seguendo per verifica è quello di Carlo. Carlo esiste veramente, ha 20 anni e abita con me.

Carlo è sempre stato uno scout, si è fatto da solo il nodo al cordone ombelicale, poi ha aiutato delle associazioni di volontariato a trovare pretesti per non odiare i panda e settimanalmente mi fa da mangiare o mi dona il suo cibo senza volere niente in cambio.
Carlo ora sta imparando a suonare la chitarra e si sta facendo crescere i capelli. Carlo si sta per comperare una moto usata con i suoi risparmi e ha detto che andiamo a farci dei giri.
Ma io in moto con Carlo non ci salgo mica.