Una nuova moda che viene dall'oriente, più precisamente dal Giappone (e dove se non dalla patria dei robot giganti!) consiste nel recuperare le impronte digitali dell'infanzia.
lunedì 18 luglio 2022
Impronte
martedì 15 dicembre 2020
Caldaie
Quando mi capita di visitare case di persone che conosco chiedo di poter vedere la caldaia. In molti me lo permettono, benché interdetti dalla mia richiesta, la quale cerco di motivare con una sorta di curiosità professionale o a volte pretendendo di avere un imminente cambio di impianto da effettuare e quindi di trovarmi nel processo di valutazione delle altre realtà che mi circondano.
Un conto è studiare un elenco di modelli da un catalogo o da un sito online, un altro vedere l'apparecchio installato e funzionante. Ovviamente non trovo sempre gli ultimi prodotti del mercato, ma alcuni si assomigliano, hanno simili caratteristiche e se installati nell'abitazione già da anni possono dimostrare l’affidabilità dell'impianto e la soddisfazione dell'acquirente verso una determinata marca. "Condensazione" è la parola chiave di un moderno proprietario di caldaia, il quale non mancherà mai scandirla, in particolare successivamente ad un recente, oneroso, acquisto.
Oramai quasi tutte le caldaie moderne sono molto compatte, prevalentemente verniciate in bianco e risiedono all'interno della casa o dell'appartamento, magari dentro vani predisposti appositamente, a volte sul terrazzo, oppure appena fuori nel garage. I vecchi bruciatori a nafta avevano il loro locale separato anche in abitazioni di medie dimensioni. La motivazione era principalmente per soddisfare i requisiti di legge in termini di sicurezza. Un'intera stanza per una caldaia! Ve lo immaginate il lusso? Magari i figli condividevano una camera da letto, la lavatrice si trovava in cucina e la scrivania era nel soggiorno: ma la caldaia, con annesso bruciatore e pompa di circolazione, aveva la sua dimora separata.
In passato la varietà era certamente maggiore, si incontravano dimensioni e colori estremamente diversi. La complessità dell'impianto rifletteva l'evoluzione che vi era stata negli anni, con aggiunte e modifiche che si potevano notare da bizzarri percorsi fatti dai tubi, da riduzioni di diametro o valvole che prima interrompevano una parte del circuito dell'acqua (ora rimosso) ma mai eliminate.
Tali valvole, in maniera altamente ridicola per una persona che si fermi ad osservarle, sono rimaste alla fine di un tubo, poco prima di un tappo. Che siano aperte o che siano chiuse nulla cambia se non per quegli ultimi centimetri di conduttura. Magari uno le lascia chiuse se non si fida della tenuta del tappo. E così fanno in molti.
domenica 15 marzo 2020
Dal primo piano
Apro la finestra a metà, osservo dall'oculare e punto l'obiettivo alla gente che cammina, per la strada. Vivo al primo piano e c'è ancora tanta gente che passa sotto di me.
Come se avessi un fucile tra le mani, con un lungo mirino, seguo le persone attraverso le ottiche, le mantengo a fuoco e scatto. Ho tolto la funzione autofocus (un interruttore a lato permette di scegliere).
Alcune mi vedono, si girano, mi guardano e allora scatto. Vedo la loro faccia sorpresa, a volte contrariata. Alcuni mi insultano sbraitando e usando parole volgari.
Nessuno fugge via come avrei voluto. Una ragazza ha riso e mi ha mandato un bacio ma non ho scattato quella volta. Forse ripassa se aspetto.
venerdì 26 ottobre 2018
Check-in
"Un violino"
"Perfetto", mi sorride al check-in una riccia signora, "lei sarebbe nel gruppo 4", mi indica sul biglietto, "ma lei non ci faccia caso: appena la collega annuncia il priority boarding lei può già presentarsi per l'imbarco. Così avrà più spazio sulle cappelliere."
"Non sono sicuro di essere abbastanza coraggioso per saltare la fila..."
"Lei passi avanti non si preoccupi, non vogliamo farla attendere e tanto meno non farle trovare posto. Proceda ora al gate, le dico già ora che sarà il B33, resti tra lei e me. B come B-gate e 33 come il prefisso telefonico internazionale della Francia. Vogliamo che tutto proceda liscio per lei, a cominciare da ora. Vede la infondo, quegli inservienti che indossano galloni sulle spalle? Vede quella macchia rossa, è un tappeto, lo stanno srotolando verso di lei, gli vada incontro, su vada, se si incammina ora nel preciso momento che l'ultimo metro sarà svolto sul pavimento il suo piede destro sarà sollevato in aria pronto per posarsi all'estremo limitare del velluto, cammini poi diritto. Buona giornata."
Me ne sono andato al gate mentre la signora riccia, il banco del check-in, il tabellone elettronico soprastante e due o tre passeggeri in fila, sono tutti svaniti in una nuvola di fumo.
venerdì 31 agosto 2018
La giungla che non ti aspetti
Appena arriva la BBC con il super slow motion è un brulicare di attività: orsi bruni a contendersi salmoni in dieci metri di fiume dell'Alaska con i lupi americani, quando in Alaska se volessi mettere gli orsi ad intervalli regolari a pescare minimo dieci chilometri passerebbero tra un uno e l'altro.
L'orso potendo scegliere mangerebbe la frutta e il lupo sono generazioni che è diventato vegano e al massimo mangia il pandoro a Natale perché è tradizione.
Quelli della BBC lo sanno da un pezzo che è tutta scena, ma a loro va bene in questo modo. Cercano lo spettacolo, le rivalità, le sfide per gli spettatori da casa, che, dopotutto, se volevano godersi un'ora di riprese tranquille di mammiferi educati che brucano, facevano installare una webcam su un macrobiotico dell'Oxfordshire.
sabato 16 giugno 2018
Apriamo i porti alla Svezia
In Svezia prima andava tutto bene, i giovani avevano una occupazione stabile, le pensioni a 60 anni con 30 di contributi, no inquinamento e mutui a tassi ridotti.
Arriva lui, porta il panico. Nessuno vuole stare più in Svezia. Tutte le giovani svedesi (e gli svedesi) si riversano in Italia. Ovvero, vanno verso sud e magari qualcosa arriva anche in Italia.
- "Siamo giovani svedesi (anche maschi), possiamo entrare a rubarvi il lavoro?
- "Certo, a noi va benissimo".
mercoledì 12 luglio 2017
Il sesso orale come paradigma di un modello della realtà fisica
venerdì 14 ottobre 2016
Zanardi
Seguiva la sua vita quotidiana, dai siparietti in famiglia, agli allenamenti quotidiani, fino alle grandi prove sportive che tutti conosciamo.
Iniziava con questo momento di vita domestica, dove tutta la famiglia era riunita attorno al tavolo per la colazione, probabilmente alle 4 del pomeriggio di una domenica, o qualcosa finto di questo genere. Un paio di figli di sessi assortiti per l'occasione e moglie sorridente.
Telecamera fissa su Zanardi, dopo vari momenti di autoironia sull'assenza delle gambe, gli venne chiesto in merito alla sua esperienza (pilota automobilistico, pilota in declino, amputato, super sportivo disabile) se, potendo tornare a prima dell'incidente, sceglierebbe di riavere le sue gambe. Lui ci pensò poco e rispose di no, che probabilmente non lo farebbe. Insomma, potendo scegliere, meglio senza gambe.
Poi finita la colazione nel tempo per "alzarzi", spostare la sedia, sistemare le stampelle, trovare il l'equilibrio e allontanarsi, la moglie aveva iniziato a sparecchiare, togliere i piatti dalla tavola, mettere i piatti nel lavello, infilarsi i guanti e rassettare tutta la cucina. E Zanardi seguito dalla telecamera infine si è diretto verso il garage dove si è infilato in una bicicletta speciale, che poi era un triciclo, tramite la quale si pedala con le mani, pronto per i cento chilometri quotidiani.
Questo simpatico episodio mi ha fatto capire che Zanardi in effetti non è diverso da nessun altro.