venerdì 15 maggio 2009

Vecchio pazzo

Nel paese di Coronella c'era una strada chiusa per lavori.
Un signore, oltre i 60 anni arriva con la sua auto e si ferma in mezzo alla strada. Rallenta e poi scende.
Davanti a lui vi sono gli operai che stanno facendo i lavori.
Altre auto si accodano a lui, vedono i lavori in corso (segnaletica speciale a fondo giallo, rete arancione, una scavatrice pesante), fanno inversione con l'automobile e tornano indietro per la strada prima percorsa.

Il signore con il cappello lascia la portiera aperta, percorre a piedi i 50 metri che lo separano dalla linea di delimitazione dei lavori, richiama l'attenzione degli operai e parlotta con loro.

"Ci sono i lavori, dureranno varie settimane, tubature, una deviazione verso l'altra strada provinciale e poi tutta la segnaletica da rifare. Le conviene tornare indietro, non finiremo certamente entro poche ore...", sorride l'operaio ritornando alla pala.

Il signore decide di rimanere: "E io aspetto". "Faccia ciò che vuole! Vecchio pazzo", borbotta l'operaio.

Il signore aspetta, i lavori procedono. Ogni tanto rientra in macchina per dormire un po' o si ripara quando fuori la notte riprende a rinfrescare l'aria. Una signora, la moglie, gli porta delle buste con cibo e acqua da bere, qualche maglia e biancheria pulita che il signore si cambia frettolosamente in auto sui sedili anteriori. A volte il signore condivide il suo cibo e un po' di vino con gli operai. Gli operai mostrano le foto dei loro figli al signore.

Passano quattro mesi e i lavori sono finiti.

La municipale più volte durante questo tempo è passata incuriosita, ma non infastidita ha lasciato l'uomo sulla sua strada praticamente indisturbato.

Gli operai ripuliscono la strada, mentre la segnaletica verticale viene ripristinata da altri operai. La strada è sgombra, "prosegua pure vecchio pazzo, abbiamo finito".

"Non so più dove dovevo andare", fa marcia indietro per qualche metro, gira l'auto incerta e ritorna da dove era venuto.

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