mercoledì 27 maggio 2009

Sinistra?

Mi trovo seduto al bar di Strà in piazza Marconi (gestito da cinesi), vedo che passa la ragazza delle fioreria che si affaccia sul parcheggio e le chiedo: "Ti piaccio ancora se inizio a fare culturismo pesante?". Penso di aumentare il mio peso di 80 chilogrammi e inizio a fare competizioni serie anche a livello internazionale. Lei corre via, forse perplessa.

Frequentare i bar delle piazze dei paesi (numero di abitanti inferiore ai 2 mila) è una forma di turismo lento e rilassante. Il problema principale consiste nel raggiungere il paese. Una volta usciti dall'autostrada si devono chiedere indicazioni dato che il satellitare non è previsto dal turismo lento. Arrivi alla macelleria e chiedi informazioni. Lì ti dicono di andare sempre diritto, poi giri a destra al secondo semaforo dopo la chiesa e attraversi il ponte. Tutto contento rientri in macchina, baci gagliardo la ragazza che hai vicino, e ripeti le indicazioni fingendo che lei ti possa aiutare. Ti rimetti sulla strada: non ci sono semafori, né chiese né tanto meno ponti. Persino non vi è più la destra, gli abitanti sembrano tutti mancini. Allora ti fermi, e chiedi nuovamente indicazioni.
Le nuove indicazioni sono totalmente discordanti dalle prime; ora c'è un passaggio a livello, il campetto sportivo e il ferramenta di suo zio (da parte di madre). Seguo le seconde ma con rammarico, in quanto mi sembra di tradire il primo che mi ha dato informazioni.
Percorro la strada, arrivo al passaggio a livello, lo attraverso e vedo un uomo in lontananza. Fermo l'auto. E' il macellaio: "Lei non sta seguendo le indicazioni che le ho dato! Ha fatto di testa sua", sempre più arrogante, "ha chiesto indicazioni ad altri: ha tradito la mia fiducia." E scoppia in lacrime quell'uomo fragile.

Tutto sommato ne vale la pena perché una volta arrivato impari una lezione morale. Se dai bar del paese rubi le sedie poi non te ne fai nulla. Le sedie da bar sono esclusivamente da bar. Inutile rubarle di notte quando il bar è chiuso e portartele a casa, magari per adornare il cortile. Sono fatte esclusivamente per i bar, solo li hanno una parvenza di comodità: nel tuo cortile non puoi che starci scomodo, meno che mai se le metti in cucina. A nessuno viene mai nemmeno in mente di rubare le sedie dei bar.

Rivedo la ragazza delle fioreria che mi ha seguito sfruttando il passaggio di un pulmino della scuola. Da un finestrino, capelli al vento, mi grida: "Quali pesi pensi di comperare? Il culturismo... ricordi?".

Pesi, chi ha mai parlato di pesi?

venerdì 15 maggio 2009

Vecchio pazzo

Nel paese di Coronella c'era una strada chiusa per lavori.
Un signore, oltre i 60 anni arriva con la sua auto e si ferma in mezzo alla strada. Rallenta e poi scende.
Davanti a lui vi sono gli operai che stanno facendo i lavori.
Altre auto si accodano a lui, vedono i lavori in corso (segnaletica speciale a fondo giallo, rete arancione, una scavatrice pesante), fanno inversione con l'automobile e tornano indietro per la strada prima percorsa.

Il signore con il cappello lascia la portiera aperta, percorre a piedi i 50 metri che lo separano dalla linea di delimitazione dei lavori, richiama l'attenzione degli operai e parlotta con loro.

"Ci sono i lavori, dureranno varie settimane, tubature, una deviazione verso l'altra strada provinciale e poi tutta la segnaletica da rifare. Le conviene tornare indietro, non finiremo certamente entro poche ore...", sorride l'operaio ritornando alla pala.

Il signore decide di rimanere: "E io aspetto". "Faccia ciò che vuole! Vecchio pazzo", borbotta l'operaio.

Il signore aspetta, i lavori procedono. Ogni tanto rientra in macchina per dormire un po' o si ripara quando fuori la notte riprende a rinfrescare l'aria. Una signora, la moglie, gli porta delle buste con cibo e acqua da bere, qualche maglia e biancheria pulita che il signore si cambia frettolosamente in auto sui sedili anteriori. A volte il signore condivide il suo cibo e un po' di vino con gli operai. Gli operai mostrano le foto dei loro figli al signore.

Passano quattro mesi e i lavori sono finiti.

La municipale più volte durante questo tempo è passata incuriosita, ma non infastidita ha lasciato l'uomo sulla sua strada praticamente indisturbato.

Gli operai ripuliscono la strada, mentre la segnaletica verticale viene ripristinata da altri operai. La strada è sgombra, "prosegua pure vecchio pazzo, abbiamo finito".

"Non so più dove dovevo andare", fa marcia indietro per qualche metro, gira l'auto incerta e ritorna da dove era venuto.

sabato 2 maggio 2009

Paolo si è fermato a Codigoro

Mi trovo a Codigoro a fare lezione. Lasciamo stare. Almeno a pranzo sono solo e vado a mangiare un panino al bar "Snack Bar" immerso tra la nebbia al di là della strada.
L'idea iniziale era quella del bar della piscina, ma il pungente odore di cloro mi ha fatto fuggire (ricordarsi di scrivere un post su io che devo imparare a nuotare e succedono le solite cose al limite della sfiga completa in cui devo risultare però simpatico e originale).

Ci siamo io, il barista ricciolo e il matto del paese in tutta blu da operaio. Ne ha 7 uguali per ogni giorno della settimana; il giorno del suo compleanno gira nudo. Entra la postina e lui le chiede "Che per caso oggi lei era in via Lanzoni sulle dieci?". Lei: "No, non faccio quella zona". Lui tutto mogio mugugna.
Faccio l'errore di osservare indifferente la conversazione che porta ad uno scambio di occhiate tra me e lui.
Capisco subito di essere spacciato e mi affretto ad ingollare il panino tiepido con gli occhi bassi.

- "Ma te sei quello del Consorzio dei veterinari ovini?", parlando accelerando la frase sul finale.
- "No guardi, io sono qua di passaggio, me ne sto andando."

- "Mmmm, ma te l'hai visto ieri il Grande Fratello."
- "No, scusi, ma ero fuori con la fidanzata."

- "Si, vabbè che c'hai la morosa te?" e ride storto.
- "Si! Si!"

- "Te sei scemo te!"

Io rido e butto gli occhi sul giornale. Hanno già fatto il rebus.

- "E come si chiama?"
- "Come si chiama chi?"

- "La morosa come si chiama?"
- "Senti, non è vero, non ho la morosa ma sto lavorando sulla questione."

- "Vabbè se la trovi usciamo a quattro?"
- "E con chi?"

- "Con me e la mia morosa, andiamo qua al Palazzetto a vedere la pallavolo femminile?"

Sicuramente è tra gli inviti migliori del mese e lo prendo in considerazione sul serio.