lunedì 27 luglio 2015

Rebbi

Anni fa stavo lavando i piatti in cucina. Cucina che era condivisa come tutto l'appartamento con altri studenti. Lavavo una forchetta e mi lamentavo di come faticassi a pulirla tra i denti con una normale spugna.

Ancora oggi quando lavo una forchetta, la insapono con la spugna e poi la risciacquo sotto l'acqua corrente e la trovo ancora sporca tra un paio di denti ripenso al commento di quel mio coinquilino in merito all'insinuarsi dello sporco: "Non dovrebbe accadere".

lunedì 18 maggio 2015

Lettera aperta al Direttore della NASA, al Direttore dell'ESA e al Direttore dell'ASI

Gentilissimi Direttori delle sopraelencate agenzie spaziali,

scrivo a voi per segnalare un tipico caso di comportamento lavorativo potenzialmente nocivo: mi riferisco alla Dottoressa Samantha Cristoforetti, attualmente in orbita presso la Stazione Spaziale Internazionale.

Seguo con grande rammarico l'attività della Dottoressa Cristoforetti nel suo ampio utilizzo dei social network, in particolare Facebook e Twitter.
Svariate volte nel corso della giornata commenta il suo lavoro e inserisce foto che ritraggono principalmente la sua attività a bordo della stazione e i luoghi della Terra sorvolati.
Essendo sempre stato un dipendente pubblico come la Dottoressa Cristoforetti sono consapevole del cosa voglia dire perdere la propria giornata al computer e odiare a tal punto i colleghi stranieri da telefonare a Fabio Fazio piuttosto che passare altro tempo con loro, quindi scrivo a voi per mostrare la mia preoccupazione.

Non vorrei che la Dottoressa Cristoforetti una volta tornata al suolo, facesse la stessa fine di molti astronauti che dopo essere andati sulla Luna, sono poi caduti in depressione, a rispondere a domande di giornalisti e ufologi e sentire le lamentele della moglie sul "dove sei stato?", "chi hai visto?", "se vai via per lavoro non è una scusa per non chiamare casa".
Se la Dottoressa Cristoforetti non torna giù con la speranza di ritornare su quali altri scopi trova nella vita? Impara la sesta lingua? Si fa un tatuaggio? Si iscrive a Zumba? acquista una Polo alla quale installare sedili sportivi? Mette su famiglia?

Ora ha tempo di scattare tutte queste bellissime immagini della Terra, peraltro lesive della dignità dell'uomo nel farlo apparire una caccola inutile nell'economia dell'Universo, ma poi quando tornerà a casa cosa posterà su Facebook? Ora la seguono 350 mila persone, ma poi chi la seguirà più? Cosa potrà mai fotografare di tanto incredibile? Una colazione mangiata per cena in un diner americano? i giochi geometrici delle travi della torre Eiffel?
Apprezzerà le cose semplici della vita dopo che è stata sparata dalla cima di un razzo da 300000 chilogrammi? Volete mettere 150 tonnellate di carburante con un sorriso di un bambino?

Questa ragazza quando vedrà che i follower diminuiscono, che i post non li commenta più nessuno e che Paolo Attivissimo smette di masturbarsi sulle dirette streaming di Nasa TV, entrerà inevitabilmente in depressione nel paragonarsi a se stessa

Mi sono rivolto a voi purtroppo non con una soluzione, ma con un problema. Basterebbe un teleobiettivo a bordo molto più potente?
Facile trovare bella la Terra dall'alto.


venerdì 1 maggio 2015

Volantini

Li ricopio su carta o me li salvo sul cellulare.
I numeri sui volantini di chi ha perso/smarrito/scomparso un gatto o un cane. Un paio di volte un furetto con una coda lunga striata.

Poi ogni tanto telefono a qualcuno, a caso. "Lo ha ritrovato?", chiedo.
Molti lo stanno ancora cercando, pochi lo hanno recuperato.
Alcuni non si ricordavano più di averlo smarrito.
Altri, confessano, non lo avevano nemmeno mai perso.

mercoledì 18 marzo 2015

L'appuntamento

... poi, come ti dicevo, sono uscito con questa cinese?

E come è andata?

Niente, ci siamo visti per un caffè, abbiamo parlato e basta, poi l'ho riaccompagnata a casa.

E con la lingua? vi capivate?

Sì tutto bene. La ragazza è molto occidentale ed è stato molto piacevole.

Da dove viene?

Dalla zona di Pechino.

A nord o a sud?

A ovest. Ci sei mai stato?

No. E dove vive?

In città, abita con un'altra ragazza, sempre cinese, ma ora è via.

Casa tutta per lei!

Sì, ma poi mi ha parlato di un'altra sua amica che le ha chiesto un favore.

Quale favore?

Di tenerle il cane per una decina di giorni. Allora le ho chiesto se le piacessero i cani...

E lei che ti ha risposto?

Sì, ha detto che le piacciono, solo che poi... insomma... non ho resistito...

Glielo hai veramente chiesto?

Sì, ma sai, una cinese, ti dice, testuali parole: "Mi piacciono molto i cani".

Ma lo sai che è razzista?

Eh, ma quando mi sarebbe ricapitato...

E cosa gli hai chiesto esattamente?

Se si scopava i cani...

E lei?

Ha detto di sì, con molta naturalezza. Ha detto che è capitato un paio di volte.

E vi rivedrete?

Mi chiama lei.


lunedì 2 marzo 2015

Comportamento stonato


Mi è capitato oggi, ma non mi capitava da un po' di tempo, o perlomeno non mi era mai capitato all'estero; in totale mi sarà capitato non più di tre volte.

Insomma ero seduto a mangiare e questo mio collega si siede per pranzare assieme. Appoggia il suo cibo sul tavolo difronte a me e china la testa.
Si fa il segno della croce, con il capo rivolto verso la patta dei pantaloni biascica qualcosa abbastanza velocemente, ripete come chiosa il segno della croce, solleva il capo e inizia a mangiare.

Mi è invece capitato, con maggiore frequenza, di trovarmi assieme a persone con disturbi ossessivi-compulsivi, o perlomeno che mostrassero quei tipi di comportamenti che ora vengono raggruppati sotto quel nome. Ad esempio soggetti ai quali era interdetta la possibilità di toccare le maniglie dopo essersi lavati le mani usciti dal bagno e che quindi assolvevano al compito con modi quasi clowneschi, oppure che ad un certo punto per interrompere la normalità dovevano forzatamente compiere una determinata azione, tipo sfiorare il pavimento con il dito indice oppure battere silenziosamente le mani.

La mia reazione oggi è stata la stessa di quanto sono stato partecipe a certi comportamenti strani, stonati: una sorta di imbarazzo e il forte desiderio di non mostrare di avere notato nulla fuori dall'ordinario.

Un po' come quando vedi per la prima volta, magari per strada camminando, due maschi che si tengono per mano. Ovviamente siccome siamo tutti intelligenti e maturi e avanti anni luce rispetto agli altri, non li notiamo, ovvero non avremmo voluto notarli, non li guardiamo, ma già li abbiamo guardati troppo a lungo, li stiamo ancora osservando con la coda dell'occhio, oppure li abbiamo guardati anche troppo poco, abbiamo evitato di guardarli, e noi solitamente le persone che incrociamo per strada le guardiamo di più, quindi avremmo voluto guardarli più a lungo, ma oramai non lo abbiamo fatto, loro lo avranno notato, la gente attorno avrà notato che mi sono comportato diversamente, la gente sa benissimo come mi comporto quando incrocio donne che danno la mano ad uomini e la gente avrà carpito qualcosa di diverso.

E dannazione, perché sto pensando a come comportarmi quando non avrei nemmeno dovuto fare caso a quella coppia?
E poi non sono mica io sotto processo, io ai maschi non mando nemmeno gli auguri per Natale.
Dopotutto non si fa nulla di male a guardare, in particolare a guardare quello che è per noi atipico, non abbiamo mica scagliato pietre o gridato insulti o organizzato parate carnevalesche dell'orgoglio; ma purtroppo in tale caso il discriminare è implicito nella consapevolezza di non avere discriminato.

Insomma, avrei voluto rassicurarlo con un "guarda che va tutto bene". "Ora mangia sereno te lo meriti". Ma non vi era la necessità di farlo, in quanto l'imbarazzo risiedeva solo in me.

Anche il senso di pregare per il cibo... posso capire uno di quei piatti di tagliatelle dell'Orsa, quei tocchi di carne en bleu vicino Ginevra o le polpette che faceva mio nonno, ma quale divinità vorrebbe essere ringraziata per due tramezzini e un mezzo pacchetto di patatine aperte dal giorno prima?
Avrebbe magari più senso ringraziare UnQualcuno un attimo prima dei sol iniziali delle Goldberg, subito dopo l'ultimo gancetto di un reggiseno o nel respiro prima di rovinare con il vecchio Ulisse. Ma forse in questi casi sembrerebbe stupido.

lunedì 23 febbraio 2015

Buzzetta

Buzzetta, ti sto tenendo d'occhio. Non ti perderò di vista per tutto questo fottutissimo periodo di tempo che siamo costretti a passare assieme.

Ti controllo da quando sei entrato il primo giorno: tu hai guardato me e io ho guardato te e non ho avuto alcuna incertezza. Sono certo che ci saranno dei problemi, dei grandi e grossi problemi e che solo tu sarai la causa di questi problemi.
Non sei il primo e non sarai certamente l'ultimo nel quale sono stato e sarò costretto ad inciampare: i soggetti come te capitano, fortunatamente non così spesso ma ogni regolarmente me li ritrovo tra i piedi, e, credimi, sono consapevole del come affrontarvi.

Lo so che sentirò suonare il telefono una notte, sarà magari un numero sconosciuto a comparire sul display, ma io saprò benissimo per quale motivo mi stiano chiamando. Ancora prima di rispondere sarò sicuro che il mio pensiero andrà a te. Mi metterò a sedere sul letto guardandomi i piedi e prima di sentire la voce all'orecchio sarà chiaro cosa sta succedendo, chi è stato e cosa dovrò fare.

E ora, Buzzetta, se non hai nulla da aggiungere, richiudi quella porporina, lascia il cartone ad asciugare sul banco e fila fuori che vedo tua nonna giù al cancello che ti aspetta.