sabato 27 dicembre 2008

Caro Babbo Natale

Caro Babbo Natale,

per Natale voglio un camion dei pompieri, come quello che ho avuto a 5 anni, ma ho rotto subito e mia nonna diceva sarebbe stato meglio darmelo quanto ne avessi avuti 7 di anni.

Il camion deve avere le luci e i suoni. Le luci devono essere intermittenti e i suoni devono avere varie tonalità, come tante sirene sovrapposte e bitonali. Deve potere essere radiocomandato da distanza (avanti, indietro, destra e sinistra) e il bocchettone dell'acqua deve fare uscire acqua vera. La scala si deve allungare. L'acqua esce tiepida e non troppo fredda, e non devo andarla a ricaricare troppo spesso dal rubinetto.

Devo poterci salire sopra e mi deve portare in giro dove voglio io. Il camion è corredato di pompieri e io ho una uniforme dei pompieri. L'uniforme è rossa e arancione e ha strisce rifrangenti alla luce se mi trovo al buio sotto i fari di una macchina. La mia uniforme si distingue dalle altre.
Quando io non sto giocando con il camion, gli altri pompieri si devono guardare tra di loro e si devono chiedere "Ma dove è Paolo? come mai non sta indossando la sua uniforme dei pompieri?"
Quando sono vestito da pompiere e sto giocando a fare il pompiere tutti mi ammirano e aspettano solo me per spegnere gli incendi. Se non ci sono incendi e intervengo lo stesso nessuno ci fa caso.

Se, caro Babbo Natale, non trovi il camion, in cambio desidero che la mia morosa non si riveli essere una prostituta.

Grazie.

Lettera firmata.

lunedì 22 dicembre 2008

Etologia e recruiting

Mi sveglio la mattina alle 7 dopo essere andato a letto alle dieci di sera e aver sperato che a tutto ciò un giorno penserò sorridendo.

Arrivo al quarto piano della ditta e mi fanno sedere in mezzo a tutti quelli in attesa. In cinque ci fanno andare verso una stanza dove entra una signorina. Psicologa addetta al recruiting. Alta, zigomi alti, mani affusolate. Bella donna che mi fa paura e sa di farmene. I nostri nomi sono in cartellini sul tavolo; noi diventiamo foto sulle copertine di fascicoli con dentro i nostri curricula. Lei osserva tutto quello che faccio e lo giudica. E prende appunti. Incrocio le braccia e prende appunti. Incrocio le gambe e prende appunti. Mi masturbo sotto al tavolo e prende appunti. Le guardo il sedere e prende appunti.

La sua funzione e' la stessa di un etologo della prima parte del secolo. L'etologia moderna evita che il soggetto studiato capisca di essere studiato e perciò entri in contatto con chi lo sta studiando. L'etologia moderna evita di influenzare l'osservato tramite il processo d'osservazione da parte dell'osservante.
Intuisco quindi che microfoni ci stiano spiando durante i momenti di assenza della psicologa, o che persino uno degli esaminati sia lui stesso un esaminatore. Paradossalmente forse siamo noi stessi gli esaminatori e l'azienda sta valutando se assumere o meno la psicologa.

Prove di gruppo. Tutti a discutere su cosa sia meglio per una ditta che produce pannolini e deve affrontare questo ipotetico mercato dove un'altra ditta produce macchine del tempo per la cacca. La cacca la spediscono a fine '700 e la ditta di pannolini non e' pienamente contenta. Io propongo di evitare i rapporti di coppia duraturi e stabili a favore di brevi innamoramenti alla fermata dell'autobus. Come alternativa mandate i bambini nel passato e dopo la loro educazione sentimentale li riportate nel presente, o piu' o meno in epoca recente.

A conclusione entra un senior manager super professional che mi fa capire che la parola chiave e' 'business'. Aumentare il business, fare del business, i paesi dove facciamo del buon business. Non ho capito bene cosa sia ma lo cerco tra gli scaffali al supermercato la settimana seguente. A titolo di cronaca e' un detersivo nella seconda corsia dell'EuroSpin di Cona (FE).

"Indovinate quale e' il secondo paese europeo dove facciamo del buon business, non lo credereste mai...". Io tento: "Svizzera". "Assolutamente no, li le mucche hanno paura delle persone in giacca e cravatta". Mi viene in mente il cioccolato al latte e cosi' mi distraggo per tutta la mezzora successiva.

Cinquanta slide dopo, arrivato lo spazio per le domande gli chiedo: "Ok, voi fate consulenza, ma c'e' mai stata qualche consulenza che non sia andata a buon fine." Lui mi squadra finto affabile, la ragazza prende appunti con disapprovazione. La nuova parola chiave del suo discorso diviene 'developing', e c'è' sempre stato un 'developing' al 99%. Se una volta hanno fallito il cliente e' rimasto comunque tale.
Io mi vergogno della domanda e rimango a testa bassa fino alla fine della presentazione.

Alla fine la psicologa ci saluta e mi prende in disparte: "Signor Franchini, lei sta male e si capisce chiaramente, c'e' nulla che possa fare per lei?"

In stazione 25 minuti dopo cambio il biglietto con quello per un treno di due ore prima che quasi perdo.

giovedì 18 dicembre 2008

Lista amori impossibili

Amore da treno: la vedi nel posto in diagonale al tuo e le sorridi. Finita li. Se sei fortunato la incontri ancora gli stessi giorni sullo stesso treno o perlomeno ci speri per tutta la settimana.
Amore da autobus: come l'amore da treno ma il biglietto si buca dentro.
Amore da fermata dell'autobus: vorresti prendere il suo bus ma sale su quello prima e le guardi il sedere.
Amore da semaforo: tutti e due in bicicletta, gli occhi si incrociano e allo scatto del verde non la rivedrai mai più.
Amore da aereo: e' la ragazza del posto davanti al tuo. Si gira varie volte e ammicca. A Francoforte gira a sinistra dopo essersi voltata un'ultima volta, ma te sei li solo per lo scalo e ancora non sei pronto a rifarti una vita senza bagaglio.
Amore da bar: serve i moito al bancone, ma se bevi te al limone, quindi ti snobba.
Amore da supermercato: e' la commessa più carina nella fila piu' lunga ma ne vale la pena appena ti dice 'Buonagiornata'. Ti vergogni di avere comperato solo Nutella e panbauletto.
Amore da specchietto retrovisore: già affrontato in un altro post (finisce male anche questo).
Amore da garden center: ti crede gay perché stai comprando dei bulbi primaverili.
Amore da marciapiede: capelli lunghi biondi. Si gira, e' un maschio.
Amore da blog: ti commenta i post. Te le metti un collegamento al suo blog. La settimana dopo ha cancellato l'account.
Amore da call center: non te ne frega niente di Sky ma vorresti continuare a parlare per ore con Chiara.
Amore da ascensore: sorrisino. Zitti a fissare contriti per terra come se da un momento all'altro si dovessero aprire gli inferi per inghiottirti. Dling, piano arrivato.
Amore da treno 2: ti controlla il biglietto e ti domandi se l'uniforme se la puo' portare anche a casa.
Amore da passaggio a livello: va veramente troppo in fretta, ma al finestrino ha un profilo bellissimo.
Amore da prelievo: sono sberle, anche forti, vedi la nebbia tipo televisore senza antenna, ma sei quasi felice.
Amore da biblioteca: guarda caso vuoi proprio il libro che sta prendendo lei. Ripieghi su due tomi di Kafka per fare bella figura. La bibliotecaria ti guarda con sfiducia.

mercoledì 17 dicembre 2008

Verso il nord

Vado a cercare lavoro al nord Italia. Vado a Milano e prendo l'Alta velocità di Trenitalia.
E' stata inaugurata giusto ieri. I posti di seconda classe, tra poggiatesta e tavolinetti, sono marroncini, perciò mi sento quasi pienamente a mio agio. Ma questa armonia di colori non basta, non sono proprio tanto tranquillo.

Il treno fila ad una velocità di 300 chilometri orari e deve percorrere la distanza tra Bologna e Milano in un'ora, o anche meno. Osservo fuori, i vetri sono puliti ma non noto la differenza con il treno normale.

Mosso sempre più da sfiducia vado a parlare con il Capotreno.

"Senta, non per mancare di rispetto verso la sua figura o volervi suggerire come fare il vostro lavoro, ma siete sicuri di sapere quando frenare? Cioè, mi spiego, non e' come il treno regionale che freni a vista, vedi che stai arrivando ad Alfonsine perché da lontano si vede un edificio blu e inizi a tirare il freno. Li se proprio ti sbagli e ti dimentichi di fermarti tiri diritto e vai a finire 5 minuti dopo a Mezzano. Nessuno si lamenta mica, lo gracchi al microfono della filodiffusione interna e amici come prima. Tanto tutti quelli di Alfonsine hanno amici o parenti a Mezzano e viceversa, quindi al più e' una occasione gradita per scambiarsi gli auguri di Natale.
Ma qui, dentro a sto coso, se non ti fermi si va a finire in Piazza del Duomo. Io non ho amici li nemmeno tra i barboni."

"Prego, favorisca il biglietto."

"Facciamo cosi, io tra mezz'ora o anche meno, passo da voi davanti dove guidate e vi vengo avvertire che manca una trentina di minuti e poi si arriva. Poi fate voi, magari vi mettete li e pensate a tirare il freno. Sono discreto, nessuno penserà che avete frenato perché vi ho fatto cenno io, non voglio avere alcun merito."

"Favorisca il biglietto altrimenti la faccio scendere qui a Bologna."

Almeno prima se volevo leggere prendevo un treno a lunga percorrenza e mezzo libro se ne andava via, ora nemmeno più un raccontino breve e' sufficiente a coprire tutto il viaggio. Tutto ciò si ripercuoterà sulle vendite di libri alla stazione. Problema loro.

Quando dall'albergo telefono al capotreno del Regionale Ravenna-Ferrara e' tutto invidioso. Butta giù subito. Il giorno dopo leggo che ha tirato le sue due carrozze a diesel nel tratto di Glorie ai 120 chilometri orari e ha deragliato. Per fortuna girava di notte visto che possedeva le chiavi del locomotore e nessuno si e' fatto male. La mattina dopo lo ritrovano su una facciata del treno riverso tra la campagna, che sta facendo colazione come se nulla fosse su un finestrino chiuso. Due uova sode e del prosciutto. Niente di strano a parte il fatto che amava i fiocchi d'avena.

Fine prima parte. Seconda parte: il mio primo colloquio di gruppo per una multinazionale. L'essere sociopatici non aiuta nel problem solving.

mercoledì 10 dicembre 2008

Hic sunt leones

La gente negli ultimi millenni deve essersi sicuramente data da fare. Se si confrontano le cartine geografiche degli ultimi secoli il mondo si e' evoluto parecchio: isole che si creano, continenti che spuntano dal nulla, draghi che spariscono, penisole che mutano forma e si arricchiscono di frastagliate coste. Dischi che si arrotolano e diventano perfette sfere rotanti su assi storti. Un ponte in più o in meno non sarebbe nulla in questa immensa opera compiuta dall'Uomo che ha portato a modificare sostanzialmente la forma, oltre ovviamente ai contenuti, delle terre emerse. Meticoloso il lavoro del cartografo nel seguire questa complessa evoluzione senza inquinare tutto con la fantasia.

Pensavo a questo, preoccupandomi appunto dei contenuti del nostro amato continente: le torri, le chiese, gli acquari e i pub irlandesi in piazza. Forse tutto questo e' destinato presto a sparire, dato che, temo solo e unico al mondo, ho capito il machiavellico il piano che si nasconde dietro gli avvenimenti degli ultimi tempi. Vi rendo partecipi, con occhio pero' di critica al mio pensiero.

Barack Obama e' stato eletto. Il primo personaggio di colore importante a non essere un pugile, un attore, un musicista o ad avere tante mogli in Africa. Obama nel giro di un anno dall'inizio del suo mandato sarà ucciso.
Ancora non mi e' chiaro se l'omicidio sarà operato con il suo consenso o senza di esso, ovvero se lui e' coinvolto nel grande progetto che sta alla base della sua elezione.
Fatto sta che lui sparirà, al suo posto salirà il vice, bianco, a reggere il Governo degli Stati Uniti d'America. Torna un presidente bianco, ma contemporaneamente e praticamente a costo zero sono saliti i democratici al potere e si e' creato per tutta la nazione un martire e nuovo eroe americano simbolo non solo del popolo nero ma di tutta la democrazia e la libertà all'interno della Nazione.

Chi e' stato l'assassino? Un europeo. Foto mostrano un ragazzo mediamente alto con grandi baffi, bicchiere di birra in mano e fucile nell'altra, che indossa un basco. Guerra contro l'Europa. Non potendoci difendere in quanto impegnati a concedere diritti alle coppie di tassi omosessuali nati tramite fecondazione assistita all'interno di un convento, dichiariamo resa fin da prima dell'inizio della guerra. Nessuno spargimento di sangue o armi atomiche. Tutto pulito pulito.

In cambio, il prezzo da pagare sarà il cedere agli USA tutti i nostri bene architettonici e culturali. Grande buco nel terreno, Colosseo portato a Minneapolis, grande buco nel terreno, Scala trasferita a Venice Beach, grande buco nel terreno, Arena di Verona incastrata nel quartiere di Manhattan.

Al posto dei monumenti tanto amati quasi esclusivamente dai giapponesi, ci saranno buchi nel terreno, con file di persone che pagheranno per visitare quello che un tempo era la Torre di Pisa o la Tomba di Dante. I giapponesi avendo prenotato da tempo non cambiano meta all'ultimo momento.
Laura Pausini e Bocelli ce li teniamo noi pero'.

Cimiteri della nostra civiltà, i buchi nella terra saranno tumuli al negativo.

Aleandro Baldi dove sei finito?