mercoledì 17 dicembre 2008

Verso il nord

Vado a cercare lavoro al nord Italia. Vado a Milano e prendo l'Alta velocità di Trenitalia.
E' stata inaugurata giusto ieri. I posti di seconda classe, tra poggiatesta e tavolinetti, sono marroncini, perciò mi sento quasi pienamente a mio agio. Ma questa armonia di colori non basta, non sono proprio tanto tranquillo.

Il treno fila ad una velocità di 300 chilometri orari e deve percorrere la distanza tra Bologna e Milano in un'ora, o anche meno. Osservo fuori, i vetri sono puliti ma non noto la differenza con il treno normale.

Mosso sempre più da sfiducia vado a parlare con il Capotreno.

"Senta, non per mancare di rispetto verso la sua figura o volervi suggerire come fare il vostro lavoro, ma siete sicuri di sapere quando frenare? Cioè, mi spiego, non e' come il treno regionale che freni a vista, vedi che stai arrivando ad Alfonsine perché da lontano si vede un edificio blu e inizi a tirare il freno. Li se proprio ti sbagli e ti dimentichi di fermarti tiri diritto e vai a finire 5 minuti dopo a Mezzano. Nessuno si lamenta mica, lo gracchi al microfono della filodiffusione interna e amici come prima. Tanto tutti quelli di Alfonsine hanno amici o parenti a Mezzano e viceversa, quindi al più e' una occasione gradita per scambiarsi gli auguri di Natale.
Ma qui, dentro a sto coso, se non ti fermi si va a finire in Piazza del Duomo. Io non ho amici li nemmeno tra i barboni."

"Prego, favorisca il biglietto."

"Facciamo cosi, io tra mezz'ora o anche meno, passo da voi davanti dove guidate e vi vengo avvertire che manca una trentina di minuti e poi si arriva. Poi fate voi, magari vi mettete li e pensate a tirare il freno. Sono discreto, nessuno penserà che avete frenato perché vi ho fatto cenno io, non voglio avere alcun merito."

"Favorisca il biglietto altrimenti la faccio scendere qui a Bologna."

Almeno prima se volevo leggere prendevo un treno a lunga percorrenza e mezzo libro se ne andava via, ora nemmeno più un raccontino breve e' sufficiente a coprire tutto il viaggio. Tutto ciò si ripercuoterà sulle vendite di libri alla stazione. Problema loro.

Quando dall'albergo telefono al capotreno del Regionale Ravenna-Ferrara e' tutto invidioso. Butta giù subito. Il giorno dopo leggo che ha tirato le sue due carrozze a diesel nel tratto di Glorie ai 120 chilometri orari e ha deragliato. Per fortuna girava di notte visto che possedeva le chiavi del locomotore e nessuno si e' fatto male. La mattina dopo lo ritrovano su una facciata del treno riverso tra la campagna, che sta facendo colazione come se nulla fosse su un finestrino chiuso. Due uova sode e del prosciutto. Niente di strano a parte il fatto che amava i fiocchi d'avena.

Fine prima parte. Seconda parte: il mio primo colloquio di gruppo per una multinazionale. L'essere sociopatici non aiuta nel problem solving.

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