lunedì 25 gennaio 2010

Orfeo dicembre 2009

Dopo avere preso una lampada IKEA, sto cercando di scrivere un rebus, intanto leggete qualcosa di vecchio qui, nella rubrica "Tirare l'acqua".

martedì 12 gennaio 2010

421188

Qualche mese fa mi decido e vado in banca. Stava piovendo e arrivo di corsa alla filiale, dove c'è sempre poca gente e attendo veramente poco per l'ufficio dei conti corrente.
Mi danno questa piccola chiavetta per l'home banking. Piccola, la misuro: ha la vaga forma di una chiave ma misura 57 mm X 23 mm.
Genera i numeri richiesti dal sito internet per autorizzare le operazioni dove si movimentano soldi. Ogni 60 secondi la chiavetta genera un numero nuovo, a 6 cifre che compare sulla finestrella. Un piccolo indicatore a tacche permette di capire il tempo che rimarrà prima della generazione del nuovo numero.
L'ho osservata per 4 ore, quasi cinque e in numeri non si ripetono mai. Ovviamente essendovi 6 numeri le diverse combinazioni di numeri sono 999999, quindi per avere certezza (non la probabilità non nulla) che un numero si ripeta devono passare almeno 695 giorni, quasi due anni. I numeri credo che siano generati a seconda del tempo.

Torno in banca dopo una settimana. Vado dal direttore, una donna. "Lei ne ha visti due uguali?" - irrompo gesticolando con la chiavetta stretta tra due dita - "No", mi risponde, "ma sicuramente se ne devono ripetere due uguali, immagino dopo anni. Ma lei si sente bene?"
Un uomo sulla quarantina mentre sto per uscire mi strattona per la giacca a vento e domanda di parlarmi. Andiamo ad un caffè difronte alla banca, dove dalla vetrina si vede la porta e il bancomat. "Io non ho mai visto due numeri uguali". "Ma scusi", gli spiego con calma mescolando il te, "faccia due conti dopo quasi due anni i numeri si devono ripetere." - "Questo lo comprendo, li ho osservati da 4 anni, li ho scritti uno dopo l'altro, mia moglie mi ha lasciato per questo, ogni sessanta secondi guardavo la chiavetta e ricopiavo il numero. Dopo un anno ho usato un pc per confrontarli tutti. Non si ripetono". E corre via lasciandomi un numero di telefono scritto sul bordo di un tovagliolino. Lo chiamo subito ma trovo la linea occupata. La sera finalmente riesco a parlare con qualcuno. Una voce ferma mi da appuntamento per il giorno dopo vicino ad un chiostro del centro della città.

Un uomo con un cappotto scuro a quadri mi aspetta all'angolo e sembra riconoscermi; non si avvicina, resta immobile e lo raggiungo io; in mano mi mostra avere un mucchietto di chiavette di diverse banche legate da un nastrino porpora: "I numeri non si ripetono, non si ripetono mai in nessun caso. Questo sembra impossibile, ma lasci perdere questa storia per sempre."

Con passo risoluto si allontana e non faccio nulla per trattenerlo. Noto solo dopo un certo tempo che sotto le sue suole, prima celati, vi erano due mucchietti rossi di petali di rosa.

In un paio di mesi mi ritrovo a parlare della questione in ordine con: prete cattolico, rabbino, commessa del supermercato, veterinario, psicologo appena laureato, commessa del Self.

Io: avete dei tasselli per la tappezzeria interna delle auto, come questo?
Commessa: no, mai visti in giro. Ma te sei quello della chiavetta? dei numeri?
Io: si, ma come fai a saperlo?
Commessa: vedi, è come cercare la donna perfetta: c'è quella attuale, ma ce ne sono tante altre. Tu la cambi cercando di migliorare ma al più vari.
Io: usciamo questa sera?
Commessa: inventario, mi dispiace.