giovedì 20 gennaio 2011

Dare corrente all'Enel

Nell'appartamento sopra il mio non c'è la corrente elettrica. Fine del contratto vecchio in attesa dei nuovi inquilini.
Allora ho pensato che se collego un cavo con due spine, uno a una mia presa (noi abbiamo la luce) ed uno ad una presa in quell'appartamento, dovrebbe iniziare a circolare corrente nell'appartamento. Le luci dovrebbero accendersi e le altre prese elettriche, essendo in parallelo con la presa "elettrificata" artificialmente da me dovrebbero poter dare tensione.
L'appartamento lo alimenteremmo noi tramite il cavo che dalla strada arriva a noi, ma loro non sarebbero alimentati dall'Enel o da chi per loro. Anzi la nostra corrente dovrebbe arrivare ai cavi stradali della ditta fino alla centrale più vicina.
In questa centrale, magari una diga, l'acqua dovrebbe iniziare a scorrere dal basso verso l'alto mossa dalle turbine dinamo; in una centrale termoelettrica a rigor di logica i fumi della combustione dovrebbero diventare carbone o rifiuti, mentre le pale di qualche centrale eolica dovrebbero iniziare a girare nel verso opposto creando del vento, o opponendosi al vento che tirava nella direzione opposta in un paese sopra la collina.
Le acque delle centrali nucleari al confine francese dovrebbero raffreddarsi sputando energia per ricomporre atomi che ritornerebbero ad arricchire barre radioattive.

In prossimità di queste centrali i cittadini chiedono ai loro amministratori di avere le tasse aumentate, mentre i ladri inseguono le guardie, i gatti i cani e i topi sono braccati da pezzi di formaggio gigante. Le prostitute pagano gli uomini per avere sesso con loro e in cambio gli uomini lamentano i loro sentimenti trascurati.

lunedì 17 gennaio 2011

Et dona ferentes

Questa donna per baciarmi sale sulle punte dei piedi e allunga il corpo, erge il collo, tende polpacci e muscoli dell'addome per arrivare alle labbra e baciarmi. Ma non ci riesce. Sale su uno sgabello che la porta ai gradini di una scala; la scala termina all'ingresso di un ascensore che si apre. Pigia il tasto più in alto e arriva all'ultimo piano. Superata qualche rampa c'è un elicottero sul tetto dell'edificio già in moto. Le tendono una mano ed è a bordo. Il rotore aumenta il numero dei giri e si alzano in volo, fino ad arrivare alla più vicina base spaziale. L'idrazina dei propulsori svolge il suo lavoro e un assordante boato porta la navicella oltre l'atmosfera fino allo spazio siderale. La donna chiude gli occhi, arriccia le labbra per baciarmi e nel suo gesto sembra molto buffa.