mercoledì 9 dicembre 2009

Franchini va al No B-Day (omaggio a P.V.)

Franchini tragicamente convinto dai colleghi dell'ufficio, decide di partecipare al No B-Day a Roma.
Il suo ultimo impegno politico risaliva ad una candidatura a capoclasse durante le primarie della terza media (4 voti scambiati con altrettanti fruttini alla pera).
Fu convinto con il mistico miraggio di improbabili adunate sessantottine di sesso libero.
La partenza del pullman era prevista alle 3 di mattina dalla piazza di Porto Fuori. Il pullman consisteva in un agghiacciante furgone Iveco color senape, con cassone ricoperto di cerata, riempito con sedie impagliate, portate dalla cucina dei manifestanti stessi.
Un'atroce nebbia ricopriva la campagna, disorientando metà della compagnia; i dispersi salirono a bordo di un autobus diretto nella profonda Siberia, dove ora lavorano tutti con ottimi risultati nelle vesti folkloristiche di badanti rumene.

Indumenti per la protesta di Franchini: pesantissimo eskimo comperato in un mercatino multiculturale a Bologna color verde marcio con marchio Nike oscenamente scucito dalla schiena, sciarpa derivata da uno scampolo di sartoria teatrale per costumi di arlecchino (4 metri), confuse spillette assortite di una vecchia bancherella di Forza Nuova tra cui spiccavano le scritte "Vota DC" e reminiscenze di slogan del ventennio.

Arrivo a Roma previsto in due ore grazie a gigantesco navigatore elettromeccanico, acquistato da un gruppo di circensi di origine russa con tecnologia della DDR. Al duecentesimo повернуть налево ("Voltare a sinistra") dopo cinque ore di imbarazzante girotondo in una rotonda appena fuori dal paese, ci si decide a consultare l'ingegner Mughetti dotato di stradario Socio ACI datato 1971.

Nella più profonda ignoranza di cori di Partito, si ripiega su un deprimente vocalizzo, in ordine di: pubblicità formaggini Tigre (anno 1987, ripetuta 120 volte), Bocca di rosa (27 penosi bis), per finire con non ben precisati cori liturgici da messa funebre in esoterico latino ai più misteriosamente conosciuto.

Dopo dieci ore di traumatica percorrenza di sterrati e tratturi destinati alla transumanza (e quindi secondo Regio Decreto vigenti di precedenza per il bestiame rispetto alle carrozze) si raggiunge la periferia di Roma parcheggiando in prossimità di scavi archeologici etruschi frequentati da tombaroli.

Arrivo al presunto punto di raccolta del corteo, dopo quattro ore di pellegrinaggio sempre seguendo uno stradario del solito Mughetti strappato da un TuttoCittà del 1966, in occasione della partecipazione ad una mostra campionaria di tavolette da wc.

Manifestazione praticamente già finita dopo penosi tafferugli tra cortei di protestanti datesi sinistramente appuntamento lo stesso giorno nello stesso luogo. In ordine di crescente ferocia: Unione Commercialisti Italiani, Casalinghe Contro Sospensioni Telenovele Periodo Estivo, Segretarie Racchie Non Molestate.

Verso le 24, una stella cadente annuncia l'arrivo del conte dottor Travaglio Calzoni Vallerani. I dipendenti più umili travestiti da immigrati si mettono in fila per consegnare doni e sacrifici umani. Franchini sotto una mistica visione dettata dalla fame, grida alla visione di Beppe Grillo con le stimmate: nessuno gli crede.

Pullman inagibile perché occupato da improvvisata comune dell'Unione Bidelli Senza Scopo Alcuno.
Ritorno in nottata tramite provvidenziale littorina con interni in legno e amianto, messa a disposizione per i manifestanti dal Genio Civile in quanto destinata a smantellamento in Jugoslavia. Dimenticati 7 impiegati addormentati, anch'essi tragicamente smantellati e rispediti alle famiglie in ordine sparso. Senza istruzioni.

Notizie del giorno dopo: 10000 manifestanti per la questura, 21 per gli organizzatori, il rag. Franchini escluso per non avere alzato la mano all'appello.
Al lavoro il giorno dopo si racconta che abbia pianto in sala macchinette, ma con enorme dignità.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Quella dell'apparizione di Beppe Grillo e l'esperienza delle stimmate è fenomenale.... ma perchè nessuno ti ha creduto?