lunedì 2 marzo 2015

Comportamento stonato


Mi è capitato oggi, ma non mi capitava da un po' di tempo, o perlomeno non mi era mai capitato all'estero; in totale mi sarà capitato non più di tre volte.

Insomma ero seduto a mangiare e questo mio collega si siede per pranzare assieme. Appoggia il suo cibo sul tavolo difronte a me e china la testa.
Si fa il segno della croce, con il capo rivolto verso la patta dei pantaloni biascica qualcosa abbastanza velocemente, ripete come chiosa il segno della croce, solleva il capo e inizia a mangiare.

Mi è invece capitato, con maggiore frequenza, di trovarmi assieme a persone con disturbi ossessivi-compulsivi, o perlomeno che mostrassero quei tipi di comportamenti che ora vengono raggruppati sotto quel nome. Ad esempio soggetti ai quali era interdetta la possibilità di toccare le maniglie dopo essersi lavati le mani usciti dal bagno e che quindi assolvevano al compito con modi quasi clowneschi, oppure che ad un certo punto per interrompere la normalità dovevano forzatamente compiere una determinata azione, tipo sfiorare il pavimento con il dito indice oppure battere silenziosamente le mani.

La mia reazione oggi è stata la stessa di quanto sono stato partecipe a certi comportamenti strani, stonati: una sorta di imbarazzo e il forte desiderio di non mostrare di avere notato nulla fuori dall'ordinario.

Un po' come quando vedi per la prima volta, magari per strada camminando, due maschi che si tengono per mano. Ovviamente siccome siamo tutti intelligenti e maturi e avanti anni luce rispetto agli altri, non li notiamo, ovvero non avremmo voluto notarli, non li guardiamo, ma già li abbiamo guardati troppo a lungo, li stiamo ancora osservando con la coda dell'occhio, oppure li abbiamo guardati anche troppo poco, abbiamo evitato di guardarli, e noi solitamente le persone che incrociamo per strada le guardiamo di più, quindi avremmo voluto guardarli più a lungo, ma oramai non lo abbiamo fatto, loro lo avranno notato, la gente attorno avrà notato che mi sono comportato diversamente, la gente sa benissimo come mi comporto quando incrocio donne che danno la mano ad uomini e la gente avrà carpito qualcosa di diverso.

E dannazione, perché sto pensando a come comportarmi quando non avrei nemmeno dovuto fare caso a quella coppia?
E poi non sono mica io sotto processo, io ai maschi non mando nemmeno gli auguri per Natale.
Dopotutto non si fa nulla di male a guardare, in particolare a guardare quello che è per noi atipico, non abbiamo mica scagliato pietre o gridato insulti o organizzato parate carnevalesche dell'orgoglio; ma purtroppo in tale caso il discriminare è implicito nella consapevolezza di non avere discriminato.

Insomma, avrei voluto rassicurarlo con un "guarda che va tutto bene". "Ora mangia sereno te lo meriti". Ma non vi era la necessità di farlo, in quanto l'imbarazzo risiedeva solo in me.

Anche il senso di pregare per il cibo... posso capire uno di quei piatti di tagliatelle dell'Orsa, quei tocchi di carne en bleu vicino Ginevra o le polpette che faceva mio nonno, ma quale divinità vorrebbe essere ringraziata per due tramezzini e un mezzo pacchetto di patatine aperte dal giorno prima?
Avrebbe magari più senso ringraziare UnQualcuno un attimo prima dei sol iniziali delle Goldberg, subito dopo l'ultimo gancetto di un reggiseno o nel respiro prima di rovinare con il vecchio Ulisse. Ma forse in questi casi sembrerebbe stupido.

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