Una nuova moda che viene dall'oriente, più precisamente dal Giappone (e dove se non dalla patria dei robot giganti!) consiste nel recuperare le impronte digitali dell'infanzia.
E' stato provato che in una normale abitazione ogni anno rimangano fino a mille impronte digitali non rimosse dalle normali pulizie e tale numero si riduce a non meno di cento in 20 anni.
Kit vengono venduti per identificare le impronte residue in modo da poi fotografarle con un cellulare. Un adulto di 30 anni che abbia sempre abitato nella stessa casa può sperare di arrivare a ritrovare le impronte di quando aveva 4 o 5 anni, le quali possono essere facilmente catalogate da una app, che in base al diametro ne identifica l'anno, mentre le impronte non corrispondenti alla persona cercata vengono scartate.
Dubbi sulla sicurezza di tale app non sono tardati a venire. Dubbi sull'intelligenza delle persone non sono mai mancati.