mercoledì 25 gennaio 2012

Cinque bionde

Oggi ero in treno, seduto a fianco a cinque bionde straniere. Avevano valigie con le ruote, tutte vestite eleganti, pettinate bene, un paio di grosse trecce e tanti altri ricci composti, mani curate.

E riflettevo sul fatto, che dopotutto, anche se il treno mi portava al lavoro, la carrozza era sudicia, fuori freddo, il finestrino pieno di spifferi, il vetro gelato, i passeggeri con le cuffie rumorosi... appunto se ti mancano ancora cinque giorni al fine settimana, se la tua ragazza è incinta come se avesse ingoiato una famiglia di bavaresi, se l'auto è sempre ammaccata, se i film con il lieto fine poi non ti spiegano se tutto il tempo restante che i protagonisti passeranno sarà veramente lieto...

Appunto, nonostante tu sia seduto a leggere senza parlare la loro lingua, tu non parli loro, loro non parlano a te ma se le guardi magari ti guardano, se sorridi loro, loro un sorriso lo accennano...


Dopotutto, dicevo, se viaggi con cinque bionde, il viaggio, tutto sommato non può mai essere così male.

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