mercoledì 24 ottobre 2007

Sorrisi e liutai senza speranza

Riporto vecchi ricordi di settimane passate che onestamente potrei anche avere indotto artificialmente per fare dispetto al mio psichiatra che tanto non si fa piu' pagare da un pezzo.

Passeggiando vedo un liutaio, con legni antichi e legni nuovi. In vetrina rimane dissimulato un violino a 5 corde. Sconvolto corro via. Non desidero sapere nulla su quel violino, percio' mi rifugio in una chiesa a pregare affinche gli Dei mi proteggano da quella che puo' essere stata sola una visione demoniaca. Gesto apotropaico consiste nel correre dieci volte intorno alla chiesa fingendo di essere un piccione.

Venerdi' sera decidiamo di innamorarci. Andiamo in tre al Quartire Latino: due del Conservificio di Alfonsine e io. Poiche' siamo brutti decidiamo di innamorarci di ragazze del posto. Locali festosi e noi fuori. All'idea di entrare subiamo due tipi di rifiuto: vestito inadeguato o necessita' di compagnia. Per il vestito avevano ragione, in quanto l'uniforme della squadra di volano non si addice a tutte le situazioni a differenza di quanto sostengano gli allenatori, ma per quanto riguarda la compagnia siamo sconsolati. Tra me e me faccio quindi un progetto per il futuro. Decido la prossima volta di girare tutta la settimana in cerca di una ragazza che si interessi a me. Il fine settimana vado con lei nel locale e dopo che sono entrato, e che lei oramai e' innamorata, le spezzo il cuore e mi innamoro io a mia volta di una ragazza sorridente.

Parlando di sorrisi, se incontrerete una musicista che suona come voi la cretra antica vi scambierete sicuramente un sorriso. Poi lei scendera', infastidita dalla vostra valigia, due fermate prima e quindi evitate di innamorarvici. Al massimo innamoratevi dell'autista ma non so se possa dare migliori risultati.
Cosa significa quel sorriso? Chiedendolo al mio amico Russo che vive in Finlandia sostiene sia "la condivisione di una sofferenza". Pensandoci con cautela infatti ricordo il sorriso che si scambiano i macchinisti, i quali portano dentro di se la somma vergogna del ritardo ferroviario. I macchinisti di ferrovie senza ritardi (Cantone dei Grigioni) quasi non si conosco tra di loro, non hanno un dopo lavoro ufficiale e non giocano nemmeno a bocce.

Tutto cio' e' valido anche fino ai 60 anni.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Verso le 8 di sera, ieri, decido una volta per tutte di mettere le corna alla mia ragazza. Se lo merita, non la posso far star senza.
Esco deciso, vado in centro nella mia città, intanto, penso, è una questione che ci metto dieci minuti e via.
Arrivo lì e mi trovo di fronte ad un negozio che vende insaccati di pregio: mi rifletto nello specchio e arrivo al dunque: io la ragazza non ce l'ho, per forza che non riesco a tradirla.
Al ritorno mi sento tanto solo, a casa limono duro col boiler, che avevo acceso prima di uscire.
E via.