martedì 24 giugno 2008

Lapilli al 30%

Tre del mattino. Mi sveglio, mi tolgo il pigiama, esco. Rientro. Mi vesto. Esco di nuovo. Prendo la macchina. Strade deserte della città': mi metto a fare le rotonde contro senso fischiettando. E mi rendo conto che non si sta poi cosi' tanto male. Poi sul Corso mi fermano i Carabinieri. Io non spengo la radio (filodiffuzione su Radiotre) e porgo patente e libretto. L'uomo mi fa: "Spenga la radio per piacere". Io: "Va bene, ma mi sembra abuso di potere". Lui: "Ovviamente lo e' ma lo faccio per avere migliore opportunità' di dialogo".

Da qualche giorno sono terrorizzato dall'idea di poter avere la Sindrome di Tourette digitando alla tastiera. Ho paura a mandare mail agli amici o ai colleghi, magari piene zeppe di insulti a caso. Per sfogarmi vado sui newsgroup di appassionati di radio d'epoca e mi sbizzarrisco tra valvole e mobili in radica. Offendo tutti indiscriminatamente. Ieri mi hanno rimosso l'account.
Capisco pero' che se riesco a simulare la sindrome significa che non ce l'ho. Ogni tanto mi butto a terra morto stecchito. "Chi fa cosi' campa cento anni" diceva mio nonno.

Mi sono inoltre accorto che mi trattengo, perché' negli uffici dei dottorandi passano due volte al giorno a controllare che non vi siano corde, cinture, o forbici. D'altronde mi occupo di un esperimento che si chiama come un cartone animato, quello più' brutto di tutti che facevano su Rai Due quando ero piccolo. L'elefante aveva gravi problemi in quanto le sue enormi zampone gli impedivano di compiere i gesti più' semplici; sopperiva con la proboscide ma veniva comunque compatito dalla scimmia.

Due domeniche fa vado ad una esposizione di piante grasse. Mi faccio amici tutti i vecchietti e me ne torno con pezzi di piante spinosissime da propagare. "Un mese affinche' si cicatrizzino". "No due mesi e le pianti 10 cm sotto". "No 15 giorni e 5 cm". "Idiota".
Forse avrei fatto meglio a starmene a casa, visto che ora mi hanno messo in testa che per fare un buon terriccio drenante serva terra di campo, lapilli, gesso e sabbia. Ora quindi giro in auto con due sacchi da 80 litri ed una vanga. Al primo campo che trovo appena arato mi fermo e li riempio.
Se il contadino mi dice qualcosa sostengo che si tratta di una ricerca sui suoli, ma mi rifiuto categoricamente di limonare con la sua figliola. Gia' fatto, gia' visto.

Carabiniere: "Apra il bagagliaio"
Io: "Non ce l'ho"
Carabiniere: "Si sbaglia!"
Io: "Ha ragione, mi ha battuto con la dialettica"
Carabiniere: "Cosa le servono una vanga, dei sacchi neri e dei guanti di gomma"
Io: "Piante grasse"
Carabiniere: "Stia attento, mi sorella e' morta cosi'. In un sexy shop."

Se fossi un cavallo scommetterei sugli uomini. Piazzati.

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