giovedì 3 giugno 2010

Amore da treno

Penso di averla vista al treno fin dal primo giorno, mentre passeggiava annoiata dalla stessa idea della routine dell'attesa. Subito vi è stato un veloce scambio di sguardi: io l'ho guardata e lei ha visto che la guardavo e nel fare questo mi guardava.

Salendo quotidianamente gli scalini che portano al binario, facevo subito correre gli occhi nell'ipotesi del dove l'avrei vista. Dietro una colonna, oppure seduta al bordo di una panchina con la borsetta in mano, altrimenti di spalle con il cellulare, in mano.

Quando la vedevo scrivere al cellulare speravo sempre che stesse scrivendo a proprio me e quindi correvo con la mano in tasca in attesa di una improbabile vibrazione. Ovviamente non poteva scrivermi non possedendo il mio numero, ma vi era sempre la remota possibilità che avesse trovato il mio numero provandone a caso. O forse poteva avere chiesto ad un amico, che magari conosceva di vista un amico che aveva il mio numero. Impossibile?


Avete presente quando ci si sente predestinati, fatti "l'uno per l'altra"? Praticamente la sensazione di conoscere come andrà a finire e semplicemente attendere. L'attesa inevitabile, come una biglia che rotola in un piano inclinato per trovare alla fine della sua corsa il vuoto di un salto da un tavolo e infine un cuscino. Soffice.

Un poeta una volta scrisse che parlare d'amore è come leggere un libro senza parole, senza dare ad intendere agli altri che le pagine che teniamo in mano siano vuote.

Non avevo ansia e facevo passare i giorni in questo nostro lento e complice corteggiamento. Prima o poi sarebbero stati baci, e abbracci e poi ancora baci, foto di baci con abbracci, vacanze insieme con tante foto e un sacco di baci. E una casa insieme e gli amici che la ricoprono di carta igienica, il domopack nel water e il dado dentro la doccia.

Una mattina mi sono avvicinato. Lei si deve essere accorta del mio primo, timido, imbarazzato tentativo di approccio e non ha fatto nulla per respingermi. Sono arrivato al suo fianco e le ho parlato...

Ciao, ehm, prendi sempre questo treno...
Vuoi che mi metta a gridare pezzo di scemo?

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