mercoledì 29 settembre 2010

Le domande dell'uomo della strada: la nostra società è sessista?

Assolutamente! La società non può continuare ad essere divisa in uomini e donne, così come oltre agli animali, ai protisti, ai funghi e alle monere vi sono anche quegli studenti con sciarpe e maglie intorno al collo d'estate.

Soprattutto la donna non può essere esclusivamente considerata una madre-donna-di-casa-sforna-bambini-lava-calzini-puttana. Ci sono voluti secoli e decenni e un sacco di minuti per ottenere tutto questo. Basti pensare che nell'antico Egitto erano gli uomini che se la tiravano.

Nella preistoria quando ancora la gente non guardava alle stelle per farsi delle domande (chi ci ha dato tutto questo? ci presenteranno il conto prima o poi?) la donna svolgeva tutte le mansioni che ora classifichiamo come maschili. Usciva a cacciare e dava virili pacche nel sedere alle altre donne-scimmia. L'uomo stava in grotta per farsi treccine ai peli e poi quando la donna rientrava con il cibo, lo preparava per essere mangiato parlando della sua giornata noiosissima.
A seguito del prepotente avvento della Storia, l'uomo rimaneva a casa per ricamare strofinandosi con unguenti al mughetto, mentre la donna faceva la guerra, dipingeva soffitti, inventava ruote dentate, componeva canoni e dava risposte a domande che si era fatta il giorno prima (che significato ha l'esistenza? pi greco!). Tutte queste donne si facevano chiamare con nomi maschili per modestia.

In ambito sessuale a lungo si è dibattuta la reale esistenza del punto G maschile che attualmente chiamiamo pene. Al contrario le donne avevano 4 punti G, come i 4 punti cardinali o come i 4 re di Roma se si tralasciano gli altri 3, che vennero poi barattati con l'autocoscienza femminista.

Con il passare dei secoli la donna è riuscita a precludersi con estenuanti battaglie sociali, tutti quegli ambiti della vita nei quali poteva spaziare ed esprimersi liberamente da sempre. Modestia? Umiltà? Inettitudine? Gli storici stanno ancora indagando, svogliatamente.

Al giorno d'oggi organismi internazionali si occupano dell'immagine della donna nella pubblicità. Uno spot televisivo di assorbenti internti con sole donne è considerato fortemente sessista e va scoraggiato: la donna imbottita e felice che fa gli sport estremi e le capriole non va più bene. Al loro posto ci mettiamo anziani con i bianchi capelli candidi e il bambino nuovo della Kinder. Slogan: "Se vanno bene a loro, figuriamoci a chi ha la vagina".

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