giovedì 8 luglio 2010

Attività della giornata.

Ieri ero in riunione per trovare un luogo dove permettere alle persone nei film di dialogare che non fosse compreso nei soliti cliché.

Io lavoro per i computer: loro mi comandano con lunghi bastoni che forniscono manganellate in codice binario e se facciamo bene il nostro lavoro ci sorridono, ma non piangono mai.
Quindi non risulta tanto chiaro perché fosse stata indetta quella riunione sui film, ma la cosa da rispettare è non fare tante domande. I computer ci osservano anche quanto crediamo che la webcam sia spenta ed essendo fatti di silicio con parti in segale, non hanno circuiti per annoiarsi.

I cliché nei film sono quegli elementi come le baguette che spuntano dalle sporte di carta del supermercato appoggiate nell'isola in cucina, il tassista che guarda le gambe della ragazza dallo specchietto retrovisore, gli orgasmi delle donne avvolte da coperte, gli uomini che ascoltano le donne che parlano e prendono parte nella conversazione, attivamente.

Quindi dovevamo trovare una situazione dove due persone potessero parlare tra di loro, che non fosse l'ascensore, l'auto o un divano davanti alla televisione.

Tra le opzioni che sono saltate fuori, sono poi finite sulle minute: due fantini all'ippodromo che corrono testa a testa e intanto discutono sui loro rapporti con le donne più alte (tutti disastrosi); dialogo farfugliante tra due che si lavano i denti in due lavandini limitrofi al bagno della stazione parlando di prassi barocca; dialogo tra operai del parco che dipingono un gazebo di bianco (parlano di economia aziendale).

Nessuna di queste situazioni la si riusciva a incastrare dentro un film ambientato nello spazio. Salta su il direttore neo-eletto: "E se lo ambientassimo nel West? Nel West c'erano cavalli e lavandini".
Giustamente una segretaria fa notare che però non c'erano gazebi vittoriani nei parchi e l'ipotesi cade. Ci si aggiorna.

Rientrato in ufficio decido di controllare i contributi che ho versato all'Inps, la maggior parte dei quali in monetine da 5 e 10 centesimi che avanzano sempre nel portafoglio. Richiedo la password attraverso un sito internet, ma me ne danno solo la metà, mentre l'altra metà dopo una settimana arriva per posta assieme a quel catalogo Postalmarket che ho richiesto a nome di mia zia ben 12 anni fa.

Sono 11 mila euro. Ho fatto allora domanda che mi venga restituito tutto in contanti per iniziare a fare una vita svalvolata, con la promessa mano-sul-cuore di morire giovane, ovvero prima dei 57 anni richiesti per la pensione.

Visto che si sono rifiutati, ho calcolato che per avere una pensione di 2mila euro al mese a questo regime contributivo dovrei lavorare per altri 174 anni, che a dire il vero mi sembrano un po' tantini: tutti saranno nello spazio a fare gavettoni in piscine con l'idrogeno liquido e io alla scrivania che poi magari fluttua e non si mantiene in ordine. Con sempre dei computer dietro, forse ben due volte più veloci di quelli di oggi, ma con denti infinitamente più aguzzi.

Questo pare spiegare il motivo per cui tutti i più fighi della storia, Gesù in primis, siano morti giovani.
Giuseppe: se ti lascio la bottega, figlio, a 60 anni poi ti ritiri in pensione?
Gesù: caspita, 60 anni, ma io volevo morire giovane...
Giuseppe: solita idea drogata, morire giovane non è un lavoro!
Gesù: forse ho una idea...
E a dire il vero ci ricordiamo solo delle persone morte giovani, mentre di persone morte vecchie non se ne sente mai parlare e quasi sempre non sono dei miti del rock and roll quindi non erano dei veri ribelli.

Dalla segreteria mi faccio dare un pennarello nero sostenendo che sia per scrivere sui cd. Ho mentito. Vado nel bagno per scrivere qualche volgarità, e ho tempo per constatare che nessuno nei bagni di enti di ricerca scrive mai volgarità. Torno alla scrivania.
- Pronto...
- Salve, sono Monica, telefono per proporle l'acquisto di un vibro-massaggiatore a ultrasuoni...
- Scusa Monica, ma nel call center ti stanno frustando?
- Si...
- Vai pure avanti...
Penso che la storia di cenerentola (vestita male poi diventa bella e a mezzanotte ritorna a casa dimenticando le mutandine e non si fa più rivedere) alla fine sia una bella favola educativa.

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